Mondo: Kiplimo 2h02:23 a Chicago
12 Ottobre 2025L'ugandese primatista mondiale di mezza maratona vince la 42 km di Chicago, l'etiope Feysa world lead in 2h14:56 al femminile. A New York Tara Davis-Woodhall 7,13 nel lungo, stessa misura del titolo mondiale a Tokyo.
di Marco BuccellatoNon è arrivato il record del mondo, ma la maratona di Chicago ha offerto uno spettacolo degno delle precedenti edizioni, soprattutto per merito del non ancora 25enne ugandese Jacob Kiplimo, che ha vinto con il tempo di 2h02:23 (primato nazionale), secondo crono di sempre nella Chicago Marathon dopo il primato mondiale del keniano prematuramente scomparso Kelvin Kiptum (2h00:25 nel 2023) e settima prestazione all-time, oltre che seconda miglior prestazione stagionale dopo il 2h02:16 dell'altro keinano Sabastian Sawe nella maratona di Berlino dello scorso settembre.
Una corsa di altissimi contenuti con un quintetto di atleti che ha inferto un ritmo elevatissimo dai primi chilometri (Kiplimo, il vincitore uscente John Korir, Amos Kipruto, Philemon Kiplimo Kimaiyo e Timothy Kiplagat), per poi ridursi ai soli Kiplimo e Korir, fino al ritiro di quest'ultimo. A lungo con il possibile primato mondiale nelle gambe (al 30esimo chilometro ben un minuto sotto al passaggio della gara-record di Kiptum con il miglior parziale di sempre in 1h25:31), Kiplimo ha ceduto negli ultimi chilometri ma siè imposto in una super-classica delle World Marathon Majors alla seconda esperienza di maratona, dopo l'esordio a Londra in primavera dove fu secondo con il record nazionale di 2h03:37.
Dietro Kiplimo, il keniano Amos Kipruto in 2h03:54 (quarta prestazione in carriera), il sorprendente Alex Masai in 2h04:37 (PB precedente 2h08:03) e lo statunitense Conner Mantz, che è riuscito a mantenere i propositi di migliorare il primato nazionale (2h05:22 di Khalid Kannouchi datato 2002) ma è arrivato oltre, chiudendo con il record continentale di 2h04:43. Miglior europeo al traguardo, il belga primatista continentale Bashir Abdi, decimo in 2h07:08, in una 42 km straordinaria per densità con i primi sette ben sotto le 2h06, tra cui, a chiudere la ristretta fila, Geoffrey Kamworor (2h05:31).
FEYSA SBARAGLIA. Successo femminile, con margine più corposo di quello di Kiplimo, per l'etiope Hawi Feysa, iridata di cross a squadre nel 2019, che in 2h14:56 (quinta prestazione di sempre e quinto crono dall-timea Chicago) ha tolto oltre due minuti al personale issandosi in cima alle liste mondiali stagionali. Dopo un passaggio velocissimo a metà gara (1h07:30), la Feysa ha tenuto fino al traguardo (con un negative split di appena quattro secondi), per assicurarsi il primo trionfo nel circuito delle World Marathon Majors e il secondo successo nei 42 km dopo quello di Francoforte della passata stagione.
Sotto le 2h20 anche la connazionale Alemu Megertu (2h17:18), la tanzaniana Magdalena Shauri (record nazionale in 2h18:03), la keniana Loice Chemnung (esordio sulla distanza in 2h18:23) e l'altra keniana 36enne Mary Ngugi-Cooper (personale in 2h19:25). Prima statunitense Natosha Rogers (sesta in 2h23:28), prima europea la francese Melody Julien (decima in 2h27:09), tra di loro il primato sudamericano sfiorato di appena cinque secondi dall'argentina Florencia Borelli, ottava in 2h24:23.
A NEW YORK TARA DAVIS 7,13-BIS. Nella seconda edizione dell'Athlos NYC all'Icahn Stadium di Randalls Island, ultima uscita e pareggio della propria world lead per la numero uno del salto in lungo femminile Tara Davis-Woodhall. Nonostante le basse temperature di un ottobre particolarmente rigido, la statunitense oro olimpico e mondiale ha prima saltato 6,81 controvento giovedì a Times Square, poi venerdì sera ha sbaragliato il campo con tre salti in progresso continuo, 6,65, 6,82 e il conclusivo 7,13 che ha eguagliato la misura del titolo mondiale a Tokyo. Ad assicurarsi il montepremi più ricco è stata però Brittany Brown, vincitrice dei 100 metri in 10.99 e dei 200 in 21.89, primato personale e terza miglior prestazione mondiale stagionale.
Altre big a confronto: Keely Hodgkinson ha vinto gli 800 metri in 1:56.53 con quasi due secondi di margine sulla connazionale Georgia Hunter Bell (1:58.33), che le aveva soffiato l'argento mondiale in Giappone, la primatista mondiale dei 1500 metri e del miglio Faith Kipyegon che ha vinto in 4:17.78 (alla prima gara sul miglio dopo il record mondiale di due anni fa) su una delle avversarie classiche (Gudaf Tsegay, seconda in 4:19.75) e Marileidy Paulino, che ha vinto nettamente i 400 metri in 50.07 rimontando la bahrainita Naser (50.94), che all'uscita dalla curva era ancora in leggero vantaggio sulla dominicana. Infine, 100 ostacoli a una delle deluse dei Campionati del Mondo di Tokyo, Masai Russell, vincitrice in 12.52 con leggera brezza oltre i limiti.
DELHI. In India la mezza maratona di Nuova Delhi è stata vinta dalla favorita Lilian Kasait Rengeruk. Dopo la mezza delusione del quinto posto a fine agosto in un'altra mezza maratona in Irlanda, è tornata a vincere in 1h07:20 sulla sorprendente 19enne etiope Mulat Siyoum Biratu, all'esordio sulla distanza (1h07:21), e sull'altra etiope Tekle Muluat (seconda nella Roma-Ostia un anno fa). Il terzetto, nei chilometri conclusivi, ha staccato l'altra keniana co-favorita Catherine Reline, quarta in 1h07:50 dopo che tutte le leader erano transitate al 15esimo chilometro in 48:11. Successo uomini in 59:50 al keniano Alex Matata, che ha riavviato un eventuale nuova striscia di vittorie dopo un poker di successi (Ras Al Khaimah, Meishan, Yangzhou e Istanbul) interrotto dal sesto posto nella mezza di Copenhagen di un mese fa. Appena quarto l'etiope co-favorito Birhanu Legese (1h00:54), che ha ceduto nella seconda parte della corsa.
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